Il discorso della senatrice Cirinnà è stato il più duro contro tutta la direzione nazionale del Pd.
Le parole della senatrice promotrice della legge sulle unioni civili sono state molto dure ma anche le più apprezzate. Monica Cirinnà è stata molto critica nei confronti del partito, soprattutto riguardo alla campagna elettorale appena conclusasi. Ma si è assunta anche molte responsabilità delle tante scelte sbagliate che ha fatto il suo partito.
Il punto su cui la senatrice uscente insiste è il rinnovamento e dare spazio alle donne che anche questa volta saranno troppo poche in Parlamento e ai giovani che militano nel partito. Giovani che però sono senza slancio quasi rassegnati. Ma la colpa, sottolinea Cirinnà, non è loro. “Non è colpa loro, è colpa nostra. È colpa nostra”, ormai “tanti di noi, troppi di noi, non hanno più la credibilità per intestarsi un percorso di rinnovamento. Mi ci metto io per prima. Si tratta delle nostre responsabilità come classe dirigente: dobbiamo farcene carico e capire che adesso ci viene chiesto di fare un passo indietro”.
“Non basta essere il primo partito dell’opposizione”
Monica Cirinnà ammette che il Pd ha una struttura troppo chiusa e rigida, quasi elitaria in cui chi arriva fa fatica a inserirsi, gli stessi che dovrebbero incaricarsi del rinnovamento del partito. «Ammettiamolo: oggi chiunque si affaccia alle porte del partito democratico trova un sistema chiuso, correntizio, dove i giochi sono sempre già fatti» dice la senatrice senza peli sulla lingua.
Critica anche il discorso del segretario, soprattutto sulle dichiarazioni relativamente al primato dell’opposizione che ha sottolineato Letta. Per la senatrice Cirinnà «non basta dire che siamo il primo partito dell’opposizione», bisogna piuttosto rendersi conto che il Pd, durante la campagna elettorale è stato percepito come «una forza politica che è fuori dalla realtà del paese».